Gli animali da compagnia
Negli ultimi anni è stato definito con maggior precisione il ruolo degli animali da compagnia nella nostra società e nelle nostre famiglie.
Secondo l’indagine condotta da BVA-DOXA nel 2022 su un campione rappresentativo della popolazione italiana , rispetto al passato oggi gli animali d’affezione sono maggiormente considerati come membri delle famiglie in cui vivono (lo afferma il 96% degli intervistati), vengono nutriti e curati meglio (90%), sono più accettati nei luoghi pubblici (83%) e hanno più spazio sui mezzi d’informazione (80%).
Il 42% delle persone intervistate da BVA-DOXA vive con uno o più animali da compagnia e, di queste, il 9% ha adottato un pet negli ultimi due anni, ovvero nel periodo della pandemia Covid-19. La ricerca, che evidenzia come i proprietari siano equamente rappresentativi in termini di distribuzione geografica ed età, rileva una maggiore presenza di animali d’affezione nelle famiglie dove sono presenti bambini, acceleratori di adozione di pet.
PET IN FAMIGLIA: PIÙ ATTENZIONE E CONSAPEVOLEZZA DELLE LORO ESIGENZE
L’85% dei proprietari afferma che, rispetto ad alcuni anni fa, oggi i pet partecipano a tutto quello che accade in famiglia, l’83% dedica loro più tempo e il 77% permette il libero accesso a tutti gli spazi della casa. Negli ultimi anni è cresciuta l’attenzione per l’alimentazione, ritenuta fondamentale per il benessere degli animali ma anche un modo per coccolarli e ricambiare il loro affetto. L’87% dei proprietari è più consapevole dei bisogni nutrizionali dei pet e non improvvisa diete fai-da-te, l’88% sceglie prodotti in linea con le esigenze specifiche del proprio animale e il 73% ha smesso di dare al pet gli avanzi della tavola.
La ricerca di BVA-DOXA rileva comportamenti equilibrati da parte della larga maggioranza dei proprietari, soprattutto grazie alla loro maggiore consapevolezza ed educazione alla proprietà responsabile. Rispetto al passato, anche a causa della pandemia e del maggior tempo trascorso in casa con i pet, l’80% dichiara di acquistare più prodotti per l’igiene e la pulizia e il 69% concede ogni tanto dei regali al proprio animale d’affezione (snack, giochi o abbigliamento). Il 64% usa più servizi, ad esempio ricorrendo più spesso al toelettatore, ma soltanto l’11% si dichiara “molto d’accordo” con l’affermazione di scegliere più spesso servizi di lusso per il proprio pet.
Quasi la metà (48%) di chi non ha pet dichiara l’intenzione di prenderne almeno uno in futuro.
Le motivazioni di chi non intende farlo riguardano principalmente la mancanza di spazi adeguati e del tempo necessario a prendersene cura, oltre alla difficoltà di affidarlo a qualcuno quando si è lontani da casa. Le risposte confermano la crescente attenzione e consapevolezza acquisita nei confronti degli animali da compagnia. Nel corso degli ultimi 15 anni si può parlare di un possesso sempre più responsabile da parte dei proprietari, che si traduce anche in una crescente consapevolezza per quanto riguarda la loro nutrizione.
PET IN SOCIETÀ: UN RUOLO SEMPRE PIU’ RILEVANTE E RICONOSCIUTO
Negli ultimi quindici anni è aumentata in misura significativa la considerazione sociale degli animali d’affezione. L’86% dei partecipanti all’indagine rileva, infatti, come i pet siano oggi più frequentemente impiegati in attività socialmente utili, ad esempio a supporto delle forze dell’ordine o delle squadre di soccorso, e l’84% nota la maggior presenza in attività terapeutiche, nelle strutture mediche e sanitarie a fianco di persone disabili o con specifiche patologie. Quasi 9 italiani su 10 sottolineano come in questi anni i pet abbiano fatto nascere nuove professioni e opportunità di lavoro, sia nel campo dei servizi a loro dedicati (toelettatura, dog sitting, ecc.), sia della pet therapy. L’indagine evidenzia anche quanto gli animali da compagnia siano oggi, rispetto al passato più tutelati dalla legge. Sono, infatti, maggiormente accettati nei luoghi pubblici e hanno più luoghi ad essi dedicati sebbene per il 77% degli intervistati non sia ancora abbastanza.