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16 settembre 2022 – Assalco e Fediaf commentano con delusione il mancato appoggio dell'Europarlamento alla richiesta di salvaguardare l'uso dei sottoprodotti di categoria 3.
Il Parlamento Europeo, nei giorni scorsi in seduta plenaria, non ha modificato la Direttiva sulle Energie Rinnovabili (RED) nel senso auspicato dalle Associazioni, quello cioè di escludere i sottoprodotti di origine animale di categoria 3, tra cui i grassi animali, dall'impiego come biocarburanti. La destinazione a biocarburante dei sottoprodotti di origine animale idonei all’alimentazione animale priverebbe il pet food di materie prime necessarie e di scarsa disponibilità. L'uso del grasso animale di categoria 3, un ingrediente chiave negli alimenti per animali da compagnia, per facilitare la riduzione delle emissioni di carbonio da parte dell'industria dei trasporti è un passo falso. In sostanza, questo significa togliere gli alimenti dalle ciotole dei nostri animali d’affezione e metterlo invece nei serbatoi di carburante.
Rosa Carbonell, Presidente di FEDIAF, spiega: “Siamo delusi dal fatto che il Parlamento europeo abbia dato priorità ai biocarburanti rispetto alla salute e al benessere dei nostri animali da compagnia. Come
risultato di questa decisione, il rischio di carenze potrebbe aumentare e la crisi alimentare potrebbe presto raggiungere anche i nostri pet”.
Rosa ha inoltre aggiunto: "FEDIAF crede fermamente che gli alimenti non destinati al consumo umano debbano essere riciclati utilizzandoli prima nel pet food, che si colloca ben al di sopra dell'uso di energia
nella gerarchia dell'UE delle opzioni più preferibili per lo smaltimento dei rifiuti alimentari. Altri tipi di grassi animali, come i grassi animali di categoria 1 e 2 dei sottoprodotti di origine animale, che non
soddisfano gli standard necessari per essere utilizzati negli alimenti per animali domestici per motivi di sicurezza e contaminazione, sono molto più adatti per l'uso nei biocarburanti".
Il settore degli alimenti per animali da compagnia dell'Unione Europea serve oltre 300 milioni di pet in Europa ogni anno e fornisce occupazione diretta (e indiretta) a oltre 1 milione di cittadini europei.